L’Agenda Digitale è una serie di impegni che l’Europa si è presa in ambito, come dice il nome, digitale; si tratta di un programma ampio, i cui obiettivi sono molteplici: l’inclusione sociale, la formazione di competenze per le nuove tecnologie, gli investimenti nella ricerca, l’accesso alla banda larga, la sicurezza informatica, la creazione di un mercato unico elettronico e la standardizzazione dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni dei vari Stati.
Per misurare i progressi dell’Agenda, ogni anno l’Europa stila un’indagine basata sull’andamento di alcuni parametri che riguardano il tema del digitale (lo studio si chiama Digital Economy and Society Index, Desi) e i risultati dell’ultima pubblicazione non sono affatto buoni per l’Italia: in questo campo, il nostro Paese è infatti al 25° posto, su 28 Stati. Dietro a noi solo la Grecia, la Bulgaria e la Romania.
Una delle performance peggiori, la scontiamo sulla connettività: la copertura della banda larga è estesa a quasi tutto il territorio, ma vi sono abbonati solo il 51% degli utenti (la percentuale più bassa tra i Paesi membri) e solo il 3,8% è abbonato ad una linea per velocità superiori ai 30Mbps. Le reti di nuova generazione, invece, raggiungono solo il 36% delle famiglie (media Ue 68%). Non brilliamo nemmeno per competenze digitali: l’Italia ha una delle percentuali più basse di utenti regolari della rete (59%) e il 31% della popolazione non ha mai usato internet. Quanto agli scopi della nostra navigazione, ad attirarci sono soprattutto la musica, i video e i social network, mentre usiamo ancora poco l’home banking e soprattutto lo shopping online. Riguardo alla digitalizzazione delle imprese, si vedono miglioramenti, ma solo il 5,1% delle aziende sfrutta l’e-commerce.
I risultati migliori vengono invece dalla Pubblica Amministrazione: l’Italia è 15° per quanto riguarda i servizi pubblici digitali, ma solo il 18% degli utenti internet vi accede. Secondo il report europeo, uno dei motivi alla base di questa bassa interazione, sono proprio le scarse competenze digitali degli italiani.
Insomma, il nostro Paese ha ancora un lungo percorso da fare.